mercoledì 18 settembre 2013

Aforismi, neologismi e bestialità /39

Il vocabolario contiene la definizione di tutte le parole in esso contenute; è un volume autoreferenziale. 

L'autoreferenza, caratteristica presente in enunciati che coinvolgono i concetti di verità, di significato, di definizione, di classe o di insieme, è considerata come la causa principale di antinomie, paradossi e contraddizioni.

Parole

venerdì 6 settembre 2013

Sentire, ascoltare /108

Palazzi cavi, abitazioni vuote, edifici concavi: la città resiste di facciata, ma è come rinseccolita, bruciata. Di tanto in tanto, inchiodato agli stipiti dei vani della struttura muraria, si nota un asse in legno di traverso: la casa, oltre la parete frontale, è macerie o abbandono. 

La città, senza guerre dichiarate, pare l'allestimento studiato da un nuovo Goebbels per una parata propagandistica risolutiva: le vie dell'impero sono vive. Non è così, oltre la pellicola cinematografica alte travi in legno reggono la scenografia, sostengono la rappresentazione. 

E poi, come su un set di Cinecittà appare l'evidenza di un crollo, di una demolizione: sulle pareti interne sono ancora impressi i colori delle camere private, penzolano le carte da parati, strisciano i segni di una scala.


viale Tunisia, Milano
viale Tunisia, Milano
viale Tunisia, Milano
viale Tunisia, Milano
via Solferino, Milano
via Solferino, Milano


mercoledì 4 settembre 2013

Sentire, ascoltare /107

Viale senza alberi: ai civici pari fascinosi palazzi Liberty, ai civici dispari smacchiati condomìni anni Settanta. Uno dice pari e l'altro caffo. I primi, senza pari, affacciano sui multipli di due; i secondi, senza eguali, osservano gli spaiati. 

Gli inquilini dispari si stringono su balconi cementati per godere delle facciate dirimpetto - pietra, fregi, maioliche colorate; gli inquilini appaiati, stesi su chaise longue, tra bugnati, archeggiature e aggettanti terrazze dentellate, adagiano lo sguardo su intonaci scrostati e pastelli scoloriti. 

Una destra illusione per alcuni, un sinistro ammonimento per altri; la città si confonde, si inganna, si abbaglia.



martedì 3 settembre 2013

Sentire, ascoltare /106

Nel proprio appartamento di via Plinio Leon consulta la mappa online del quartiere in cui vive: i tondi gialli delle rotonde, i rettangoli verdi dei giardini, i segmenti grigi di viali, vie e viuzze. Un balloon rosso indica l'esatto punto in cui la finestra di Leon affaccia, al civico nove. 

La piatta geometria cartografica -crede Leon- ha il fascino dell'astrazione o della sua allusione: bidimensionale, priva di ambiguità, senza sentimento, per nulla emotiva, pressapoco neutra. 

Eppure quel balloon rosso è come se chiedesse a Leon di abbandonare l'astrazione, di avvicinare luogo a luogo, di esclamare la propria esistenza -parole, onomatopee, presenze. 

La mano di Leon sul puntatore, un clic sull'icona satellitare del servizio offerto da Google e la città appare -forse sembra o inganna. Gli edifici affastellati, le tonalità che sfumano tra incroci e chiome di alberi, la profondità degli oggetti contigui danno sentimento alla videata. 

Leon si compiace, riconosce dall'alto il proprio appartamento e si addentra nella mappa: impugna l'omino giallo sull'attenti, simile a un soldatino di resina, avatar dell'utente, e lo posiziona esattamente al civico nove di via Plinio. 

Più reale del reale, la foto scattata dalla Google Car ritrae la casa di Leon: la finestra della cucina spalancata, e al suo interno il tavolo, la lampada, uno spicchio di quadro e Leon stesso, intento a consultare il pc.

Solo la luce è un poco meno accesa; ma basta un clic e la luminosità dello schermo si adagia a quella naturale.


Borges - La mappa dell'impero